
Titolo: A 30 MILIONI DI KM DALLA TERRA
Titolo originale: 30 Million Miles To Earth
Regia: Nathan Juran
Interpreti: William Hopper, Joan Taylor, Frank Puglia, John Zaremba, Thomas Browne Henry, Tito Vuolo, Jan Arvan
Anno: 1957
Superclassico del cinema di fantascienza che si avvale dei mirabolanti effetti di Ray Harryhausen, che realizza una specie di grosso sauro destinato a passare alla storia come Ymir.
Il film rilegge praticamente il plot di King Kong, solo che questa volta la creatura arriva da Venere.Ambientato in Italia, è sicuramente da vedere.
Gli americani hanno in gran segreto organizzato una spedizione su Venere, ma al ritorno dalla missione l’astronave precipita al largo delle coste siciliane. Alcuni pescatori del posto prestano soccorso portando in salvo due membri dell’equipaggio. Un bambino del luogo recupera tra i rottami anche un misterioso contenitore che conserva l’uovo di una mostruosa creatura aliena che, una volta nata, subisce una velocissima metamorfosi, assumendo dimensioni gigantesche e seminando il terrore nella capitale. Memorabile il finale con Ymir sulla sommità del Colosseo.
Come dicevamo, sulla stessa scia di King Kong, anche in questo caso abbiamo un mostro innocente costretto a distruggere tutto a causa della stupidità degli uomini. Qui poi Ymir, quando ancora non ha raggiunto le massime dimensioni, subisce pure alcune violenze fisiche. Il film di Nathan Juran pur non avendo una sceneggiatura originale ha un gran ritmo e gli effetti di Ray Harryhausen lo rendono un classico. Le scene che vedono il mostro scatenato nel cuore di Roma sono da paura e lo scontro di Ymir con l’elefante è da storia del cinema.
L’inserimento degli effetti speciali venne fatto con una particolare tecnica ideata da Harryhausen e nota come Dynamotion, che consisteva nella sovrapposizione incrociata di immagini girate nel set e di modellini.
Bello.
Curiosità numero uno: A causa del budget ridotto, le riprese in Sicilia furono integrate con immagini di repertorio, dando così l’idea di un isola particolarmente ricca di boschi e di corsi d’acqua.
Curiosità numero due: Una volta terminate le riprese, uno dei due modelli di Ymir venne trasformato in ciclope e utilizzato nel film Il Settimo Viaggio Di Simbad.