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UNDERWORLD: EVOLUTION - recensione

Titolo: UNDERWORLD: EVOLUTION
Titolo originale: Underworld: Evolution
Regia: Len Wiseman
Interpreti: Kate Beckinsale, Scott Speedman, Tony Curran, Derek Jacobi, Bill Nighy, Steven Mackintosh, Shane Brolly, Brian Steele
Anno: 2006

Esaurito l’interessante prologo medioevale d'apertura, UNDERWORLD EVOLUTION si risolve in un’inutile serie di inseguimenti e scontri all’ultimo morso, infarciti di monotona computer grafica e di anonimi effetti digitali.

La storia, che vede il capostipite vampiro Marcus, figlio di Corvinus (sic!) alla ricerca della prigione segreta dove è recluso il fratello, si rivela confusa e superficiale, dando l'idea di un lavoro improvvisato scritto in una noiosa domenica di pioggia passata con gli amici dallo sceneggiatore Danny McBride. Il sangue non manca, ma non impressiona mai e le scene più gore risultano meno cruente di una battaglia a spadaccini accesa nel cortile di un collegio.

 

Underworld, per quanto infarcito di un estetismo pietosamente retrò, non si era rivelato un polpettone insostenibile e anzi, aveva dalla sua qualche trovata interessante in grado di suscitare una certa ammirazione non solo nelle schiere dei più incalliti giocatori di ruolo, ma anche in quella parte di pubblico affezionata agli archetipi del licantropo e del vampiro. Questo secondo capitolo invece è "fuffa" allo stato puro, tutto effetti e niente sostanza, capace di annoiare dopo appena una manciata di minuti.

Non c'è quasi nulla che funziona: la trama è ridicola, le scenografie di plastica e persino gli attori, costretti a zompare da una parte all’altra della scena, sono improponibili, tanto che non si riesce a fare a meno di notare come Scott Speedman (che qui interpreta un patetico ibrido, infettato sia dai vampiri che dai Lycan) sembri uscito dalla famiglia Bradford e la Beckinsale (odiosissima vampira politicamente corretta) da un fallimentare corso di portamento.



Memorabile la scena d’amore tra i due, in perfetto (e kitschissimo) stile anni '80.
In definitva: pollice verso.

 

Dvd italico buono sia per qualità video che audio.



scritto da: Francesco Cortonesi


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