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DARK HOURS (THE) - recensione

Titolo: DARK HOURS (THE)
Titolo originale: Dark Hours (The)
Regia: Paul Fox
Interpreti: Kate Greenhouse, Aidan Devine, Gordon Currie, Bruce McFee, Jeff Seymour, David Calderisi, Trevor Hayes
Anno: 2005

A parte gli evidenti richiami a Funny Games e all'azzeccata cornice invernale che imprigiona i protagonisti come nello Shining kinghiano, THE DARK HOURS offre poco o niente.

 

Pur durando solo 78 minuti, il giochino dello psicopatico che tortura la sua dottoressa con i suoi stessi metodi mostra ben presto la corda.  Non serve a molto il colpo di scena finale, come a ben poco servono i dettagli splatter (anche se il dito mozzato può dare qualche sussulto ), perché la noia è presto dietro l'angolo.
Il film si è portato a casa comunque un mucchio di premi vinti in giro per i festival.

 

Alla fine THE DARK HOURS è quasi un Sesto senso senza fantasmi e senza fantasia. La storia ruota intorno ad una psicologa che scoprendo di avere un tumore cerebrale in stato avanzato decide di passare un week end con il marito scrittore e la sorella in un cottage di montagna.  Ma un ragazzo bussa alla porta e chiede aiuto…

Peccato perché la regia di Paul Fox non è malvagia e riesce a rendere movimentata anche una sceneggiatura da pièce teatrale, chiusa per la maggior parte in esterni e giocata molto sui dialoghi e sulla suspence emotiva. Purtroppo le buone intenzioni non servono molto, soprattutto se gli attori a disposizione sono tra il mediocre e il pessimo e lo script gira a vuoto senza sapere bene che strada prendere.

Ci si lamenta spesso dei grandi film hollywoodiani che hanno molti soldi e poca sostanza, ma se i low budget non hanno neanche le idee il disastro è ancora maggiore.
Dimenticabile. 



scritto da: Andrea Lanza


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