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DARK (THE) - recensione

Titolo: DARK (THE)
Titolo originale: Dark (The)
Regia: John Fawcett
Interpreti: Maria Bello, Sean Bean, Maurice Roëves, Sophie Stuckey, Abigail Stone, Richard Elfyn, Casper Harvey
Anno: 2005

THE DARK è opera elegante, un horror che sa miscelare con convinzione emozioni e spaventi, risultando nel finale feroce come il coltello di un assassino.

Merito certamente di John Fawcett, artefice di quello splendido dramma licantropesco che è Ginger Snaps, che dopo anni e anni si cimenta nuovamente con la regia di un horror, per certi versi più prevedibile e meno memorabile della sua precedente opera. Comunque notevole, un film che stupisce, coinvolge, emoziona persino, certamente non opera usa e getta per platee boccalone da blockbuster. Cosa sono le tenebre del titolo?


L'oscurità che tende a minare l'equilibrio di una tranquilla famiglia è qualcosa che nasce dal profondo, quasi un cancro che cresce nascosto nel cervello. I celti lo chiamavano Annwyn ed era un mondo al confine col nostro, speculare, ma contrario, il negativo di una foto, un universo in cui il tempo e lo spazio sono solo parole.
Una leggenda diceva che per raggiungere Annwyn si dovesse morire…

E da questo presupposto nasce THE DARK, immaginando quanto lontano nelle tenebre si possa spingere una madre per riavere la figlia morta. Magari arrivare persino ad Annwyn, come in tempi passati aveva fatto un'intera cittadina saltando dalla scogliera, e affrontare i demoni più orrendi per riavere con sé il proprio amore perduto. O illudersi che sia così.

THE DARK
non è opera perfetta intendiamoci, una parte centrale eccessivamente dilatata mina un po' il ritmo della storia ed è un peccato, perché scene come l'attacco delle pecore alla bambina o tutto il lungo finale sono da incorniciare nella storia del cinema horror.

La locandina echeggia i fasti de Il Sesto Senso e The Others e, per certi versi, forse il gusto del finale beffardo avvicina THE DARK a queste pellicole, ma sarebbe ingiusto non ritenere il film di Fawcett opera originale e a sé stante nel panorama del cinema di paura. Il cast poi è in stato di grazia con una menzione speciale per una Maria Bello, capace di portare il suo ruolo a vette quasi da Medea pasoliniana.

Il film è tratto dal romanzo Sheep di Simon Maginn.



scritto da: Andrea Lanza


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