a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




ESP - recensione

Titolo: ESP
Titolo originale: ESP
Regia: Daniele D'Anza
Interpreti: Paolo Stoppa, Ferruccio De Ceresa, Claudio Cassinelli, Gianna Piaz
Anno: 1973
Vedi Trailer

                                                        

 

                                                           “Il Professor W.H.C. Tenhaeff, direttore dell’Istituto di  Parapsicologia dell’Università di Utrecht e il paragnosta Gerard Croiset per favorire lo svolgimento del racconto televisivo, hanno consentito di essere rappresentati in una forma narrativa che costituisce una libera elaborazione dei dati scientifici sui quali sono basati gli episodi inclusi nel programma.”

(Didascalia informativa inserita al termine di ciascuna puntata dello sceneggiato ESP)

 

Gerard Boekbinder aka Gerard Croiset nel 1972 in Italia lo conoscevano in pochi. Nonostante infatti avesse partecipato anni prima a due importanti convegni nel nostro paese (a Bologna nel 1955 e a Verona nel 1956) il suo nome era noto solo ai pochi che si interessavano di parapsicologia. Del resto l’argomento fino agli anni 70 era roba per soli iniziati. Croiset era nato nel 1909 in Olanda e aveva avuto un’infanzia tutt’altro che facile. Figlio di attori girovaghi era stato affidato a diverse famiglie prima della maggiore età. A quanto sembra in prima elementare aveva rischiato di affogare e per questo individuare persone morte per annegamento sarebbe per sempre rimasto il suo “punto forte”. I misteriosi “lampi di luce” di cui soffriva invece gli permettevano di vedere attraverso una misteriosa “nebbia” che improvvisamente calava davanti ai suoi occhi e che una volta diradata rivelava dettagli di vita altrui. Apparentemente tali dettagli venivano “inviati” dai defunti con cui sosteneva di essere in contatto. 

 

Dopo aver lasciato la scuola, Croiset aveva rilevato una drogheria, ma ben presto gli affari avevano cominciato ad andare male e a soli 25 anni il futuro paragnosta era già sul lastrico. Poi c’era stata la guerra. Croiset, era ebreo ma in qualche modo era riuscito a cavarsela. Nel 1945 l’incontro con il professor  Wilhelm Tenhaeff aveva definitivamente cambiato la sua vita. Lo studioso infatti (che nel 1953 avrebbe fondato l’Istituto di Parapsicologia olandese) era rimasto folgorato dalle capacità di Croiset e ben presto aveva preso a considerarlo il fenomeno vivente più importante del mondo. Poi grazie alla sua posizione di ricercatore dell’Università di Utrech era riuscito a dare una parvenza scientifica agli esperimenti di controllo sulla chiaroveggenza e la precognizione a cui aveva sottoposto Croiset.

 

A rendere famoso il sensitivo fu però molto più probabilmente la polizia olandese che molte volte, stando ai giornali dell'epoca, si servì del suo aiuto per cercare di ritrovare persone scomparse. Al di là dei risultati, spesso in verità assai dubbi, Croiset vide crescere così la sua fama in maniera esponenziale tanto da diventare il sensitivo più noto in Europa. 

 

Ciò lo portò a mettere in piedi dei veri e propri “spettacoli” in cui mostrava le proprie capacità attraverso esperimenti sensazionali come “la sedia vuota” che consisteva nello scrivere anticipatamente in un foglio (che poi sarebbe stato inserito in una busta successivamente chiusa) “vita morte e miracoli” di colui che avrebbe occupato un determinato posto in platea. I risultati positivi ottenuti dalle sue mirabolanti predizioni, secondo alcuni studiosi, si aggiravano intorno all’80%. Il tutto, va inoltre doverosamente aggiunto, senza chiedere mai un soldo. Non solo, ma rifiutò sempre di fare previsioni sull’andamento della borsa, sulle corse dei cavalli o su altre possibili fonti di guadagno, a suo dire ‘illecite’.

 

 Il 1972 in Italia era l’anno giusto per proporre uno sceneggiato su Croiset. In quegli anni la televisione era tutta un'altra storia e il successo di Il Segno del Comando di Daniele D’Anza aveva di fatto definitivamente sdoganato il paranormale in tv.  Cosa quindi se non la storia di Gerard Croiset, il paragnosta studiato dagli scienziati dell’università olandese, addirittura interpellato dalla polizia per risolvere casi di persone scomparse e esecutore di numerose dimostrazioni delle sue capacità sotto gli occhi di un pubblico attento, poteva prestarsi meglio a essere sceneggiata per parlare di un argomento preso ormai in così seria considerazione?  Flavio Niccolini, uno degli autori Rai più apprezzati in quegli anni era l’uomo giusto per scrivere la storia. Niccolini aveva infatti dimostrato di avere un notevole interesse verso la fantascienza e il paranormale e così non si era lasciato sfuggire l’occasione.  Dopo un lungo lavoro di documentazione decise di trattare il tema con la massima serietà e di dare allo script un taglio storico e documentaristico. In fondo la vita di Croiset era già di per sé cinematografica e non occorreva romanzarla ulteriormente.

 

A interpretare Croiset fu chiamato Paolo Stoppa che riuscì subito a comprendere perfettamente le tante sfumature di Croiset, uomo apparentemente ordinario quasi sopraffatto dai suoi presunti poteri, ma anche tipo un po’ eccentrico, in grado di catalizzare l’attenzione su di sé con il suo comportamento apparentemente modesto e disinteressato. Nei panni del professor Tenhaeff fu invece chiamato Ferruccio De Ceresa che riuscì ad incarnare perfettamente lo scienziato sinceramente convinto dell’esistenza dei fenomeni paranormali.

 

Per rendere tutto poi ancora più realistico, la consulenza scientifica sullo script fu messa nelle mani di Emilio Servadio, pioniere italiano delle ricerche sul paranormale.Le riprese furono fatte nell’autunno del 1972 all’interno degli studi Rai di Milano.  La prima puntata dello sceneggiato fu mandata in onda Domenica 27 maggio alle 21 e le altre puntate seguirono a distanza di una settimana sempre alla solita ora.

 

Attenzione: ciò che segue è la trama dello sceneggiato e contiene quindi inevitabilmente alcuni SPOILER. Siete stati avvertiti.

 

La storia inizia con un’intervista televisiva di Croiset che cerca di spiegare le proprie capacità al pubblico che lo segue da casa. Successivamente poi, mentre gli esami sembrano confermare le sue capacità, Croiset comincia ad avere visioni tanto che riesce a salvare un uomo dal suicidio.

 

A quel punto il professor Tenhaeff lo coinvolge in un’inchiesta della polizia olandese che all'interno di colonna portante di una casa ha rinvenuto uno scheletro. Croiset esaminando i poveri resti riesce a ricostruire la vicenda Si tratterebbe di un ufficiale nazista e nell’omicidio sarebbero in qualche modo coinvolti una ragazza bionda  che appare al veggente in sella a una bicicletta, un uomo anziano e un giovane.  A quel punto gli investigatori si mettono in caccia e recuperano una deposizione firmata da Jeroen Bos, un tizio che durante la guerra aveva fatto il collaborazionista. Bos viene sottoposto a interrogatorio e l’uomo accusa il dorghiere Karl Olthoff che una volta rintracciato confessa l’omicidio. Croiset però non è convinto della versione rilasciata e continua a indagare, fino a quando scopre che in realtà il nazista è stato ucciso dal padre della ragazza e che la ragazza aveva contribuito all’occultamento del cadavere. Olthoff, prima amante e ora marito della giovane stava quindi cercando di proteggere in qualche modo la sua dolce metà, mentre Bos voleva approfittare della situazione per screditare il droghiere che era a conoscenza di alcune sue attività illecite. 

 

Risolto il caso, Croiset lascia l’Olanda per sottoporsi a un esperimento in Germania. Qui al senstivo è chiesto di indovinare chi siederà su una determinata sedia posizionata nella platea che lo vedrà protagonista due giorni dopo a Verona. Una volta fatta la descrizione Croiset e Tenhaeff partono alla volta Verona, fermandosi però prima a Dachau dove Croiset si commuove al pensiero delle sofferenze patite dagli internati. Raggiunta Verona, il sensitivo dimostra di essere perfettamente riuscito nell’esperimento. Sulla sedia infatti a sedersi sarà una ragazza il cui padre è morto internato in un lager nazista.  A quel punto Croiset riparte per l’Olanda e riprendere gli esperimento con il professor Tenhaeff.

 

Senza dubbio uno dei migliori sceneggiati Rai dedicati all’insolito e al fantastico. D’Anza riesce a infondere un gran ritmo a una vicenda che poteva risultare poco dinamica. La struttura dello script di Niccolini comunque è perfetta per disegnare un ritratto, se pur non obiettivo, del celebre paragnosta.

 

Gli eventi ricostruiti sono tutti in una certa misura “realmente” accaduti anche se ovviamente un po’ romanzati per essere trasposti sullo schermo. Stoppa è straordinario nella parte di Croiset e contribuisce a dare credibilità all’intera vicenda, facendo probabilmente venire qualche dubbio riguardo al veggente persino agli scettici più incalliti. Assolutamente da vedere.

Buona per quanto possibile la qualità del dvd italico uscito nella serie “I migliori anni della nostra Tv”.

 

Curiosità: lo sceneggiato contribuì a lanciare la fama di Croiset in Italia tanto che il sensitivo fu persino chiamato per aiutare la polizia italiana nel risolvere il caso di Aldo Moro. Croiset però dopo un’iniziale riluttanza fornì indicazioni che si rivelarono totalmente sbagliate.

 

Curiosità numero 2: Piero Angela anni dopo fu piuttosto critico nei confronti dello sceneggiato dicendo: “Non è certo Croiset, insomma, che può portarci quella prova dell’ESP di cui parlano i fantasiosi autori di certe trasmissioni televisive (per le quali persino il buon prof. Tenhaeff ha protestato).

 

Curiosità numero 3: Gerard Croiset ha lasciato la nostra dimensione il 20 luglio del 1980.

 

Fonti:

ESP ( a cura di Eskimo):  libretto contenuto all'interno del dvd di "I migliori anni della nostra Tv"

ESP wikipedia: sito web.

ESP Imdb: sito web.

PAGINE 70: sito web. (www.pagine70.com)

VIAGGIO NEL PARANORMALE di Piero Angela. I Garzanti, v edizione 1985

FANDONIE di James Rhandi. Avverbi edzioni. Roma 1999.





scritto da: Francesco Cortonesi


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