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ALLUCINAZIONE PERVERSA - recensione

Titolo: ALLUCINAZIONE PERVERSA
Titolo originale: Jacob's Ladder
Regia: Adrian Lyne
Interpreti: Tim Robbins, Elizabeth Pena, Danny Aiello, Matt Craven, Pruitt Taylor Vince, Jason Alexander, Patricia Kalember, Eriq La Salle
Anno: 1990

La trama si ispira sia alle tesi leggendarie su presunti esperimenti con l'LSD in Vietnam (si parla infatti della "Scala", una droga che rende aggressivi e poco controllabili i soldati)che al racconto di Ambrose Bierce An Occurence At Owl Creek Bridge; è un peccato però che la sceneggiatura non sia granché.

 

Anomala incursione nel genere horror/paranormale, per un regista specializzato nell'eros patinato anni '80 come Adrian Lyne. L'autore di Nove Settimane E ½ si cimenta in un'opera difficile, visivamente ricercata e, rispetto ai lavori precedenti, alquanto impegnativa. Tutti fattori che hanno portato la pellicola a essere ingiustamente snobbata dal grande pubblico, abituato a blockbusters come Flashdance o Attrazione Fatale.

 

Eppure, a distanza di anni, ALLUCINAZIONE PERVERSA non ha perso un millesimo del suo fascino visivo, invecchiando decisamente meglio dei lavori più conosciuti di Lyne. La fotografia patinata è ottima e funzionale nel dare forma agli incubi di Jacob (Tim Robbins), postino ebreo veterano del Vietnam, in una Brooklyn degradata e fatiscente, divorziato dalla moglie ricca dopo la morte del figlioletto (un Macaulay Culkin alle prime armi e, difatti, non accreditato).

 

Le scene iniziali partono proprio dalla sporca guerra, dove Jacob viene ferito da una baionetta durante un assalto nemico, per poi spostarsi nella metropolitana di New York, in cui Jacob vive un'esperienza allucinante (una citazione dal film visionario di Alan Parker Pink Floyd The Wall).

 

Il protagonista comincia a vedere strani diavoli dappertutto che cercano di investirlo con l'auto, o che si trasformano in mostri in puro stile Alien, durante un party dalle conseguenze fisiche e mentali devastanti. La paranoia comincia a entrare nella mente del postino, soprattutto quando si rende conto che anche gli altri suoi ex commilitoni soffrono degli stessi disturbi. Cosa è successo veramente quel giorno in Vietnam?


Le tesi complottistiche virano nel puro delirio quando Jacob scopre che, né lui né gli altri suoi compagni, risultano essere mai stati in guerra. Ormai Jacob deve fare i conti con una realtà che non è più la sua; solo quando il suo medico di fiducia (il bravissimo Danny Aiello) gli spiegherà che i diavoli rappresentano il suo attaccamento alla vita terrena, potrà rendersi conto che la sua è solo l'illusione di una mente prossima alla fine.



scritto da: Alberto Genovese


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