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BEYOND RE - ANIMATOR - recensione

Titolo: BEYOND RE - ANIMATOR
Titolo originale: Beyond Re-Animator
Regia: Brian Yuzna
Interpreti: Jeffrey Combs, Jason Barry, Tommy Dean Musset, Barbara Elorrieta, Elsa Pataky, Angel Plana, Javier Sandoval
Anno: 2003

Terzo segmento della saga di Herbert West, personaggio creato per una novella breve da Lovecraft, ma entrato nella leggenda grazie a questa saga ricca di sangue e morti. Questo capitolo è sicuramente il peggiore, ma resta comunque uno spettacolo coloratissimo e divertente. La trama si sviluppa su un budget ridotto (quasi tutta la narrazione è in interni) e tenta una sorta di remake-sequel in chiave carceraria della pellicola di Gordon.  I personaggi, a parte West, sono tutti nuovi e clonano quelli del primo Re-Animator.

Yuzna gira diligentemente, non raggiungendo vette altissime ma arrivando comunque a stupire con qualche bella invenzione (notevolissima la soggettiva di Segura redivivo). Il reparto effetti speciali va dall'eccellente (un prigioniero dinoccolato) al pessimo (lo zombi drogato). Se il primo film, diretto da Stuart Gordon rimane il più genuino (e, inutile negarlo, anche il più riuscito), c'è da dire che, sia per il secondo capitolo che per questo terzo, il regista-produttore Brian Yuzna ha tentato sempre (con esiti altalenanti), di battere nuove strade.

 

Il precedente Bride Of Re-Animator (Re-Animator 2 in Italia) era caratterizzato da una vena grottesca ed ironica molto alta, risultando un pazzo e scatenato omaggio ai classici anni trenta, soprattutto a quel James Whale che girò il celebre La Sposa Di Frankenstein, modello assoluto per la genesi di questa pellicola. Yuzna vale almeno centinaia di Stuart Gordon, ma in nessuna delle sue perfomances è riuscito a creare un connubio così perfetto tra ironia e gore come nel  primo e indimenticabile capitolo.

 

Gli elementi si amalgamano male, anche se illuminati qua e là da scene di bellezza estrema. Il secondo e il terzo capitolo della saga non riescono a toccare le vette raggiunte dal capostipite. Il Dr. Howard Phillips è il solito assistente con complessi di colpa alla Dan Cain, la giornalista Laura Olney altro non è che Megan Halsey così come il perfido direttore del carcere ricalca, con connotazioni più sadiche, il Dottor Hill (con pulsioni sessuali annesse). Cambiano volti e nomi, ma, come in una commedia dell'arte, i ruoli sono abbozzati  come il canovaccio.

 

Può mutare lo spazio e il tempo, ma chi si prende la briga di assistere a un nuovo Re-Animator sa già cosa starà per vedere: esperimenti bizzarri, cadaveri riportati in vita con esiti disastrosi e un finale in cui tutto precipita. Così succede anche qui e diciamo che pesa come un macigno la mancanza ingiustificata nel cast di Bruce Abbott, anche perché pur bravino, Jason Barry risulta una sua copia sfuocata ed anonima.

Santiago Segura, nelle vesti del deviato direttore della prigione, riesce invece a non far rimpiangere il vuoto lasciato dalla scomparsa di David Gale, che prestava il volto al Dottor Hill, caratterizzando un personaggio grottesco, spietato e sicuramente memorabile. Anche Barbara Ellorieta è davvero notevole nella sua mutazione da pacifica giornalista a zombi assettata di sangue e dolore. La sua performance la fa annoverare tra le grandi figure di amori infelici che tanto piacciono al gusto melò di Yuzna, come l'impareggiabile Julie Walzer de Il Ritorno Dei Morti Viventi 3.

 

La parte forse più memorabile di Beyond Re-Animator sono gli splendidi cinque minuti iniziali, con uno zombi senza mandibola che cerca del latte da bere. Ma anche il finale, con gli eterni impiccati appesi alle sbarre o il combattimento epico tra un topo ed un pene mozzato è di quelli che difficilmente si dimenticano.



scritto da: Andrea Lanza


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