
Titolo: DEATH TRANCE
Titolo originale: Death Trance
Regia: Yuji Shimomura
Interpreti: Tak Sakaguchi, Honoka Asada, Yoko Fujita, Ben Hiura, Chuck Johnson, Kentaro Seagal
Anno: 2005
Grave, un invincibile guerriero, ha rubato dal Sacro Tempio di Tougan una bara contenente la Dea della Distruzione! Per recuperare la refurtiva viene reclutato un monaco che porta con sé una spada dalla forza leggendaria, probabilmente l'unica arma esistente sulla Terra capace di fronteggiare la Dea, ma che può essere sguainata solo da chi ne è all'altezza.
Una grossa produzione nipponica destinata all'esportazione, che riunisce scenari apocalittici con lande devastate e costumi ispirati a Ken Il Guerriero (e alla pellicola Mad Max) a tanti elementi cari alla tradizione orientale (come templi o vecchie zone di campagna). Il film però purtroppo delude su più fronti.
La matrice fondamentale ricalca la new generation di film d'azione come La Foresta Dei Pugnali Volanti o La Tigre E Il Dragone, lasciando però da parte le componenti malinconiche e filosofiche per dare spazio alle scene di combattimento e agli spargimenti di sangue.Si susseguono così scene di lotta contro esseri umani, mostri (dai connotati spiccatamente fantasy) e divinità, in un incedere lineare ma banale. Anche la componente orrorifica risulta abbastanza debole, lasciando aperte le porte a un pubblico più eterogeneo, ma di conseguenza meno esigente.
Così se il regista Yuji Shimomura fa sua l'esperienza maturata nelle scene d'azione da lui coordinate in Versus e sfrutta volti noti come Tak Sakaguchi (vera e propria star tra i giovani giapponesi) e Kentaro Seagal (figlio di Steven Seagal, qui alla sua prima apparizione importante), da un altro punto di vista tiene costantemente d'occhio il target a cui indirizzare il suo lavoro, evitando così impennate o notevoli deviazioni dal percorso principale, abbondantemente battuto da molti suoi colleghi anni prima.
Un'altra nota di demerito è data dai mediocri effetti speciali digitali, in particolar modo nella scena finale: una maggiore cura in questo senso avrebbe donato a DEATH TRANCE un aspetto sicuramente meno raffazzonato. Questo auto imposto freno a mano fa calare la pellicola al di sotto della sufficienza, anche se si tratta di un onesto lavoro, piacevole e a tratti interessante, ma estremamente derivativo.