a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




MORTI E SEPOLTI - recensione

Titolo: MORTI E SEPOLTI
Titolo originale: Dead & Buried
Regia: Gary Sherman
Interpreti: James Farentino, Melody Anderson, Jack Albertson, Dennis Redfield, Nancy Locke, Lisa Blount, Robert Englund
Anno: 1981

Una curiosa incursione nel cinema a base di zombi e tombe scoperchiate, quella di Gary Sherman. Autore di altre pellicole dell'orrore e coadiuvato dagli sforzi dei due sceneggiatori O' Bannon e Shusett (realizzatori del trattamento cinematografico di Alien), Sherman realizza all'inizio degli anni '80 questo piccolo gioiello del macabro, che riporta lo zombi alla tradizione haitiana e pre-romeriana del voodoo, che tanta influenza aveva avuto sulle produzioni Universal degli anni 30/40. 

Più che a Tourneur e Halperin, però, MORTI E SEPOLTI fa pensare a certi soggetti dell'horror inglese anni 70: il tema della comunità rurale isolata e dominata da leggi blasfeme e occultate al mondo esterno, riporta alla memoria titoli come Plague Of The Zombies o The Wicker Man. Esistono sorti peggiori della morte? Qualsiasi appassionato di narrativa dell'orrore risponderebbe di sì, memore di tante incursioni nel soprannaturale.

Ciò è particolarmente vero in un villaggio costiero chiamato Potter's Bluff, i cui abitanti in apparenza assai cordiali e ospitali custodiscono un terribile segreto. Toccherà allo sceriffo locale far luce sul mistero; ma la scoperta porterà con sé la consapevolezza che certi segreti, forse, farebbero meglio a restare sepolti…

Ricco d'atmosfera ma non privo di ironia, MORTI E SEPOLTI concede anche brevi ma intense incursioni nello splatter; da segnalare la presenza di un giovanissimo Stan Winston agli effetti speciali e di un altrettanto giovane Robert Englund (futuro spauracchio cinematografico grazie alla serie dei Nightmare, nel ruolo di Freddy Kruger) fra gli interpreti. Del film esiste anche una novelization della scrittrice Chelsea Quinn Yarbro (in Italia la pubblicò Urania) e numerosi albi del fumetto Dylan Dog sono ispirati senza ombra di dubbio all'horror di Sherman.

Notevole e agghiacciante la sequenza con uno dei morti viventi che confessa il proprio desiderio di porre fine alla propria assurda non-esistenza e supplica di essere seppellito (idea ripresa da La Morte Dietro La Porta, di Bob Clark).

A suo modo, un cult da non perdere.



scritto da: Corrado Artale


comments powered by Disqus