a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 123




KILLER DI SATANA (IL) - recensione

Titolo: KILLER DI SATANA (IL)
Titolo originale: Sorcerers (The)
Regia: Michael Reeves
Interpreti: Boris Karloff, Catherine Lacey, Ian Ogilvy, Elisabeth Ercy, Susan George, Victor Henry, Sally Sheridan, Meier Tzelniker
Anno: 1967

Girato nel 1967 dallo sfortunato enfant prodige del cinema di genere inglese Michael Reeves, IL KILLER DI SATANA è un piccolo capolavoro, idealmente collocabile tra un episodio di Ai Confini Della Realtà e un film di Frank Henenlotter.
Da riscoprire assolutamente.

 

Il vecchio professor Monserrat  (Boris Karloff) ha dedicato tutta la vita allo studio dell'ipnosi, nonostante la feroce derisione da parte dei colleghi e della comunità scientifica.  Ritiratosi a vita privata e aiutato dalla moglie Estella (interpretata meravigliosamente da Catherine Lacey), riesce dopo anni a mettere a punto una straordinaria macchina in grado non solo di ipnotizzare un soggetto, ma anche di renderlo perfettamente controllabile a distanza, tanto da permettere a chi lo manovra di provare le stesse sensazioni della cavia.

Dopo aver adescato un giovane viveur e aver sperimentato su di lui la diabolica invenzione,  da buon scienziato lo rispedisce nella società per valutare i risultati. La situazione degenera nel momento in cui Estella decide, nonostante il parere contrario del marito, di approfittare del controllo che ha sul giovane, per provare il proibito. In men che non si dica trasformerà la cavia umana addirittura in un pericoloso assassino involontario.



Trama tutt'altro che banale; una sceneggiatura (scritta in collaborazione con Tom Baker e John Burke) dalla struttura avveniristica per l'epoca e l'ottima interpretazione da parte degli attori fanno del film di Reeves un cult movie letteralemente venerato da alcuni appassionati del genere.

 

Del resto l'atmosfera morbosa e la smisurata voglia di Estella di riassaporare le forti sensazioni della gioventù, lo rendono particolarmente inquietante. In Italia non è molto noto e merita quindi di essere riscoperto e rivalutato.  Bella anche la colonna sonora.



Curiosità: Michael Reeves ha lasciato la nostra dimensione nel 1969. Aveva solo 26 anni.



scritto da: Francesco Cortonesi


comments powered by Disqus