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Come si diventa un bravo chirurgo? Basta provare! Lo sostiene EXCISION (recensione).

Pauline (AnnaLynne McCord) è un'adolescente disturbata che cova il sogno di diventare chirurgo. La madre oppressiva (Traci Lords) la obbliga a sessioni di psicoterapia improbabili con il prete William (John Waters). Tra incubi deliranti e prove di suturazione, il progetto di Pauline si evolve in un crescendo di tensione fino al drammatico epilogo.   

 


Excision rappresenta il debutto cinematografico del regista Richard Bates Jr., il quale trasforma in lungometraggio un suo corto risalente a 4 anni prima. Il film, presentato in anteprima al Sundance Film Festival e vincitore di svariati premi nel corso del 2012, è essenzialmente un horror del filone bad girl, pesantemente contaminato da elementi della black comedy e del drama. Il regista si avvale di un cast ricco di nomi preziosi (e da Sundance), carta intelligente da giocare per un debutto coi fiocchi: Malcolm Mc Dowell (Arancia Meccanica), Ray Wise (Twin Peaks), Traci Lords (mitica icona porno della seconda metà degli anni '80) e nientepopodimeno che John Waters (Mondo Trasho), re indiscusso del Trash. Il buon Bates Jr. seleziona accuratamente pure la giovane attrice protagonista:  AnnaLynne McCord (Nip/Tuck, 90210), resa incredibilmente repellente dal trucco.

Sin dai primi minuti ci si accorge che la fiducia riposta negli interpreti è stata una mossa azzeccata: l'alchimia che si crea tra di essi, e soprattutto tra la McCord e la Lord è stupefacente. Oltretutto le singole interpretazioni sono davvero ottime, inclusa quella della sorprendente protagonista, e costituiscono il lato migliore del film. Non mancano i momenti gore che scorrono felici sullo schermo, soprattutto durante le visioni oniriche di Pauline, per tutto l'arco degli 81 minuti: si segnalano a proposito la scena iniziale, davvero truculenta e ben fatta, e la scena del rapporto sessuale tra Pauline e Adam.

 

Excision non è esente da difetti: ha momenti un po' troppo didascalici e figurativi, e la cosa si accentua man mano che il progetto di Pauline si evolve; si giunge dunque ad un finale telefonato, seppur di forte impatto emotivo. Ancora, la sequenzialità è serratissima e si riesce a notare che il film deriva da un precedente cortometraggio. La sensazione che si prova, a tratti, è quella di seguire una trama a compartimenti stagni, nella quale si riescono a distinguere fin troppo smaccatamente i battiti che ne formano il ritmo in tre tempi (Visione onirica, discussione al tavolo, preghiera. Ripetere). Non si esclude dopotutto che l'escamotage sia utilizzato a fini parodistici per alimentare l'umorismo che fa da contraltare alla drammaticità della storia.

Excision, inedito in Italia, rimane una perla indie da recuperare assolutamente e senza dubbio uno dei migliori horror del 2012. 




scritto da: LORENZO CENTENI ROMANI, 01/12/2014


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