Drive In
KING KONG IL GIGANTE DELLA FORESTAFRAGILEGREEN RIVER KILLERSPLITCREEP / IL CHIRURGOP2: LIVELLO DEL TERROREORA CHE UCCIDE (L')ESTRANHO MUNDO DE ZÉ DO CAIXAO (O)Willy's WonderlandAUDREY ROSE4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIOULTIMO ESORCISMO (L')MIDSOMMARZOMBIE HONEYMOONCOLLECTOR (THE)MIST (THE)


Quinto Potere
CONSTANTINEUNDER THE DOMETHE STRAINHAMMER HOUSE OF HORROR


Enoch
CATENE DI EYMERICH (LE)LA STRADACULTI SVEDESIPASTO NUDO (IL)


Underground
DEAD GIRL WALKINGPICCOLI IMPREVISTIPRESENZERISVEGLI


ALLELUIA (recensione): l'amore dal regista di Calvaire...

Dal regista di Calvaire.

 

E' la storia vera di una coppia: lei sola, bruttina che si innamora perdutamente di un buffone che rimorchia donne brutte per vivere della loro carità. Si incontrano, ma lei si lega a lui ed è disposta ad accettare tutto pur di stargli vicino. Anche le altre donne. Ed è così che lui inizia a cambiare casa in casa di queste persone, spacciando lei come una sorella che si porta appresso. Lei catalizza la gelosia e il dolore fino al punto che puntualmente ammazza la donna di turno. Lui la ama però, la comprende e continuano imperterriti così

 

 L'amore è un virus purissimo, necessario e malvagio che contamina chiunque. Alla terza tappa di questo doloroso tragitto du Welz (tra i 5 autori più grandi usciti negli ultimi anni in assoluto), alza ancora l'asticella e gira un devastante affresco che lascia attoniti e tramortiti.

 

Se si pensava che dopo Vinyan fosse difficile andare oltre, ci sbagliavamo di grosso: una storia devastante perché dolce e spietata come solo questo sentimento può essere. Un lavoro attoriale, di immagini e suoni che lascia ammutoliti.

 

ALLELUIA è un film che dovrebbe avere "le avvertenze per lo spettatore" perché fa male, male davvero e quando si accendono le luci della sala, ti lascia immerso nella solitudine più totale, in un buio impossibile da illuminare. Non è quello di una stanza con le luci spente o quello del sole che indica l'inizio e la fine di un ciclo: è quello di cui siamo fatti dentro e i raggi del sole non possono raggiungerlo.

 

L'odio non è una soluzione e l'amore forse è anche peggio. Un punto di non ritorno così puro e massacrante che ti rimane dentro come un cancro. E' fissare un enorme falò, nudo e cosciente di quello che si è deciso abbracciare. Fuori da ogni giudizio, siamo i fallimentari dei di noi stessi e questo è il nostro inferno personale.

 

Non c'è gore, non c'è "genere" o exploitation. Ma fa una paura boia e fa malissimo.

 

Capolavoro.



scritto da: Raffaele Picchio, 09/07/2014


comments powered by Disqus