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LORENZO LOMBARDI: intervista dicembre 2012

L'intervista che segue è stata realizzata dopo l'incontro con Lorenzo, durante le vacanze di Natale. La curiosità di conoscerlo nacque dopo aver visto IN THE MARKET, uno dei film più bistrattati e vilipesi degli ultimi tempi (ma sono davvero in tanti quelli che ne hanno parlato a sproposito). 

Quanti giorni ci sono voluti per girare IN THE MARKET?

 

L'abbiamo girato in 21 giorni.

 

Parlaci un po' dell'uscita del film. Come hai deciso di distribuirlo?

 

Abbiamo deciso di far uscire il film in home video per la nostra Whiterose Pictures (acquistabile on line direttamente dal sito). Non ci conveniva distribuirlo in maniera "mainstream", perché un conto è avere la possibilità di distribuirlo in maniera capillare e per il grande pubblico, un conto è dover fare i conti con un film che interessa solo a determinate fasce. IN THE MARKET è uscito sia in blu ray che in dvd, per ora ne abbiamo stimate 3000-4000 copie, per evitare che nei punti vendita rimangano pezzi "invenduti". Non potevamo permetterci di fare investimenti in larga scala, siamo una piccola casa di produzione e non abbiamo budget miliardari.

 

IN THE MARKET è stato stroncato un po' ovunque. Cosa ne pensi di coloro che criticano ferocemente il tuo film, ma soprattutto, che considerazione hai di chi si improvvisa critico e usa parole "non belle" (per eusare un eufemismo) quando si riferisce a te?

 

C'è chi fa finta di essere un critico cinematografico, Youtube d'altra parte dà la possibilità a chiunque di parlare e di esprimersi. Le stesse persone che stroncavano il mio film l'hanno pubblicato interamente on line (dimenticandosi che ci sono i diritti d'autore), per poi divertirsi a parlarne male. Oltretutto, in un canale in cui si parla di IN THE MARKET, ci sono pure 5 o 6 riferimenti completamente sbagliati a quello che era il senso della pellicola. Vuoi far critica e non riesci, fai pirateria e pretendi pure di essere credibile. Chi fa così, oltre che disonesto, non è nemmeno furbo. Usa il proprio nome e cognome per portare avanti una pratica illegale, convinto che in rete tutto sia concesso, ma non è così (per fortuna).

 

Com'è l'ambiente dei Festival in Italia? Che impressione hai avuto frequentandoli?

 

L'ambiente dei Festival è malato, ci sono troppe cose che non funzionano. Ho visto persone, alla loro opera prima, rifiutare budget consistenti per poter realizzare qualcosa. C'è stato chi ha rifiutato 300.000€ perché considerati "troppo pochi". Infatti, se li vedi sono ancora lì a fare cortometraggi. Con 300.000, se una persona ha dello stile, può realizzare qualcosa di valido.

 

Come funziona la distribuzione e la produzione dei film in Italia? Che possibilità ci sono per chi ha voglia di realizzare un film?

 

A oggi, capita spesso che un produttore ti chieda: "Scusa, quanti soldi hai tu?" Già questo la dice lunga. Chi è il produttore, io o te? Se non sei un nome forte o non sei amico di qualcuno, nessuno ha realmente voglia di produrti un film. C'è stato un periodo, che potremmo delineare fra il 1995 e il 2005 in cui le cose andavano un po' meglio, ma poi siamo precipitati in una situazione davvero difficile.

 

Parlaci della genesi del tuo film.

 

Il film è stato scritto a più mani, una cosa fra amici come nella più classica delle situazioni. Oltre a me, IN THE MARKET è stato scritto da Eleonora Stagi, N. (Nicola) Santi Amantini e Marco Martini. Una volta realizzata la sceneggiatura, ci siamo rivolti a vari produttori bussando alla porta, sempre nel più classico dei modi, ma nessuno era interessato al progetto. A questo punto, abbiamo fatto due conti e abbiamo stabilito che potevamo realizzare IN THE MARKET in maniera autonoma, il budget stimato per il progetto era di 20.000€, che sono pochi per il "cinema" ma erano tanti per noi. Considera che eravamo tutti studenti e senza lavoro e così, frugandoci in tasca, chi più chi meno, abbiamo tirato fuori la cifra necessaria.

 

Una volta realizzato il film, ci siamo rivolti a diversi circuiti distributivi senza ricevere risposta, altri ci hanno addirittura preso in giro: dopo aver fissato appuntamenti, siamo andati a Roma un sacco di volte a vuoto. A fronte di questa situazione, abbiamo voluto fare un esperimento: senza l'intenzione di distribuirlo, l'abbiamo spedito a qualche Festival Il film è piaciuto, in particolar modo abbiamo ricevuto degli applausi dopo che IN THE MARKET era stato visto in un Festival che si svolge in Sicilia.

 

In seguito, nell'arco di due anni, abbiamo creato una rete di contatti che comprendeva circa 330 diversi cinema sparsi un po' in tutta Italia, per capire chi fosse interessato al film. Siamo usciti in 52 sale (che non sono poche, considerando che Dracula 3D di Argento è uscito solo in 30). Il film ha comunque riscosso un buon successo, considerando che eravamo pure penalizzati dal periodo estivo che si sa, allontana la gente dalle sale (IN THE MARKET è uscito a Agosto). Inoltre, 52 sale non sono poche, considera che ci sono tanti film che dopo essere passati al Festival Di Venezia arrivano al massimo in 13-14 sale, quindi per questo possiamo ritenerci soddisfatti.

 

Perché nel film hai inserito diverse scene che, almeno apparentemente, risultano scollegate dal resto della trama? Mi viene in mente a questo proposito, per citare due esempi la rapina e lo scherzo giocato a uno dei protagonisti.

 

IN THE MARKET, almeno nell'intenzione iniziale, doveva essere un cross over di generi e non un horror fine a sé stesso. Così, anche se è vero che è catalogabile come splatter, avevamo intenzione di abbracciare più generi, anche perché il sangue si vede solo alla fine del film. Abbiamo voluto strizzare l'occhio alle produzioni più smaccatamente americane, così la prima parte è un road movie, la seconda un horror a tutti gli effetti. Per un discorso di sceneggiatura e di budget, la parte relegata al road movie è piuttosto sostanziosa e abbiamo preferito usare l'impegno e gli effetti di Sergio Stivaletti, che ci ha messo 2 giorni per realizzare i trucchi, solo per la parte finale. Tengo a precisare che le presenza di Sergio all'interno dello staff e di Ottaviano Blitch come attore sono state fondamentali, soprattutto per quella che è stata la nostra decisione finale di realizzare il film.

 

L'aver creato un cross over tra road movie e horror, è stata una scelta stilistica tua personale o ci sono dietro anche altre motivazioni?

 

Io avrei potuto anche far iniziare il film mostrando subito scene splatter, come accade più o meno in tante produzioni di questo periodo, ma non ho voluto farlo per scelta. Mi piaceva l'idea di far vivere una dimensione tranquilla allo spettatore nel primo tempo, per poi scaraventarlo in una realtà orrorifica solo successivamente. Ho evitato di proposito flash back e salti spazio temporali, volevo che il pubblico avesse la sensazione di vivere la situazione dei protagonisti in maniera lineare e cronologicamente corretta.

 

La post produzione com'è andata? Ci sono delle scene che hai tagliato?

 

Sì, ho tagliato circa 14 minuti di scene nella prima parte, effettivamente il troppo girato creava un po' di problemi e abbiamo ridotto l'avventura "road" dei protagonisti. All'inizio erano 102 minuti, poi abbiamo ridotto e portato il film a 88'

 

Ritornando sulle critiche a IN THE MARKET, lasciando però da parte la pirateria sul web e i nerd improvvisati che si esaltano a offendere cose che nemmeno capiscono, secondo te, in quale chiave e con quale criterio dovrebbe essere giudicato il tuo film?

 

Non dobbiamo dimenticarci che IN THE MARKET è costato relativamente poco, quindi è stupido paragonarlo a produzioni più blasonate. Il paragone dev'essere fatto con produzioni simili. Quindi, le critiche negative è ovvio che non facciano piacere a nessuno, ma va benissimo che si possano riconoscere al mio film molti difetti. Non dobbiamo dimenticarci che è un progetto nato con un gruppo di amici, non una produzione di Hollywood. Con budget miliardari, tutti sarebbero capaci di realizzare film tecnicamente bellissimi, ma quello che conta in fondo è la sceneggiatura, che da brutta non può diventare bella. Quindi, qualcuno potrà pure dire che IN THE MARKET è brutto e ha una sceneggiatura che non funziona, ma i discorsi campati in aria sulla povertà del progetto non hanno davvero senso. Datemi un po' di milioni, sono capace anch'io a rifare Avatar!

 

Qual è la percezione del pubblico italiano per ciò che riguarda produzioni come IN THE MARKET?

 

Putroppo in Italia c'è la cattiva abitudine di etichettare tutto: se una è mora è la nuova Monica Bellucci, se una è bionda la nuova Brigitte Bardot e così via. In questo giochino rimane intrappolato anche il "genere" cinematografico, se uno fa un horror in Italia ci sarà qualcuno che dirà che questo è il nuovo Dario Argento. E' un sistema tutto italiano di catalogare tutto, per mettere le cose al loro posto. E' un modo di fare che ha pregi e difetti, ma spesso le definizioni vanno strette e risultano inesatte.

 

E tu saresti il "Nuovo"...?

 

Tarantino! (Lorenzo ride, perché ovviamente sta scherzando!).

 

Quanto ha incassato IN THE MARKET?

 

51.000€, che potrà sembrare poco ma per noi non lo è. Considera che per distribuire il film abbiamo speso altri 20.000€, se a questo ci aggiungi il budget per realizzarlo e spese varie di pubblicità più o meno coi guadagni ci siamo andati in pari. Tu puoi spendere anche soltanto 1000€ per realizzare un film, ma devi considerare che per distribuirlo non puoi tirare sul prezzo, perché la distribuzione e la pubblicità sono essenziali, forse più del budget.

 

Dove è possibile acquistare o noleggiare IN THE MARKET?

 

Nelle videoteche che l'hanno acquistato (contattate da noi in precedenza) ma anche in Internet, su Amazon ad esempio. Oppure, direttamente nel nostro shop on line www.whiterosepictures.it Ci siamo preoccupati di capire chi fosse interessato al film e abbiamo trovato gli esercenti. In questo, siamo stati fortunati, abbiamo avuto una buona risposta. inoltre, posso decidere di vendere il mio dvd o il blu ray a un prezzo basso, poiché così facendo non devo pagare altri tipi di distribuzione che richiederebbero un "ricarico" di spese. Mi sembra una cosa giusta, perché se SPIDERMAN, tanto per fare un esempio, costa 14,99€, non posso pretendere che il mio film, costato un centesimo rispetto al film di Raimi, abbia lo stesso prezzo. Così, posso permettermi di vendere IN THE MARKET a un prezzo onesto e senza dovermi paragonare al mainstream. E' una forma di rispetto verso il cliente, che si troverà a pagare poco un film costato poco.

 

Dove avete conosciuto Ottaviano Blitch?

 

L'abbiamo conosciuto in un cortometraggio, dove io ero assistente alla regia.

 

Hai avuto problemi con la censura?

 

Come no! IN THE MARKET è uscito al cinema vietato ai minori di 18 anni. L'horror è un genere per ragazzi, è stupido che un film si becchi un divieto ai minori. Sono stato testimone di un fatto che mi ha innervosito non poco: all'entrata di un cinema, un gruppo di ragazzi minorenni non è potuto entrare a causa del divieto. Ci sono film assai più violenti del mio che sono passati in censura senza nessun divieto ma spesso, quando in commissione viene presentato un horror, il divieto ai minori viene dato a priori.



scritto da: Federico Lazzeri, 28/01/2013


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